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Il risultato referendario deve essere rispettato e trovare immediata applicazione.

19 novembre 2011

Il Comitato Acquapubblica Anzio-Nettuno, insieme a tutti i comitati territoriali e al Forum nazionale dei Movimenti dell’acqua, a partire da subito, lancia la campagna di “Obbedienza Civile” ovvero una campagna che, obbedendo al mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini percorsi auto organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell’acqua, secondo quanto stabilito dal voto referendario. Chiamiamo quindi tutte le cittadine e i cittadini di Anzio e Nettuno a contestare le bollette di Acqualatina S.p.a. operando l’autoriduzione e pagando l’importo previsto in bolletta senza la percentuale di remunerazione del capitale investito abolito col D.P.R. n.116 del 18-07-2011. Il Comitato Acquapubblica assisterà i cittadini-utenti, a livello amministrativo e legale,istituendo due sportelli informativi (uno ad Anzio e uno a Nettuno) dove i cittadini potranno rivolgersi per ricalcolare la bolletta decurtandola del valore previsto dalla legge.
La campagna di “Obbedienza civile” riveste, per i territori di Anzio e Nettuno, una valenza ancora maggiore dopo le ultime decisioni della Conferenza dei Sindaci dell’ATO 4 del 11 novembre scorso, la prima conferenza dei sindaci e dei presidenti di provincia dopo-referendum. In quella sede sono state deliberate tutte le operazioni che Acqualatina S.p.a. ha chiesto di porre in essere per "cautelarsi" dalla "minaccia" referendaria che ha azzerato la remunerazione del 7% del capitale investito, e rilanciare con tutti i mezzi la supremazia del profitto sulla volontà popolare e la democrazia. Con quest’atto si modifica in un sol colpo tutto l’assetto contrattuale dal piano d’ambito al piano tariffario, dal piano degli investimenti al recupero dei debiti pregressi creati ad hoc con la prima modifica del piano d’ambito a causa delle pretese illegittime di Acqualatina, su tutti i fronti:

1) sul fronte politico con il rinnovo dell’ufficio di presidenza, si costituisce una maggioranza consenziente a qualsiasi decisione del Gestore ricattabile in qualsiasi momento con l’aumento della tariffa già prevista sul nuovo piano d’ambito. E’ stato deliberato inoltre che i Consigli Comunali dovranno accettare, senza riserve, le decisioni della AATO 4 in barba alle normative in materia di servizi pubblici;

2) su fronte economico-finanziario si assicura l’estinzione del debito nei confronti dei consorzi di bonifica e nei confronti dei comuni per i mutui pregressi. La ciliegina sulla torta è data dalla modifica del piano di recupero delle dispersioni amministrative con “verifica finale” a cui assoggettare le modifiche tariffarie;

3) sul fronte giudiziario si è deciso il ritorno alla “Convenzione di gestione” tipo per aggirare le sentenze negative dei tribunali amministrativi e del Consiglio di Stato e rimettere in discussione la facoltà dei comuni di disapprovare la convenzione;

La determinazione del gestore è quella di aggirare il referendum sul 7%, rimandando la decisione sulla tariffa ad un provvedimento di modifica da parte dello Stato E siccome i chiarimenti sono di là da venire si è deliberato che la tariffa resta tal quale a quella attuale, salvo aumenti in corso d’opera con ancora ben 159.340.000 euro di remunerazione del capitale investito.

Il Comitato Acquapubblica Anzio-Nettuno invita la stampa e i network locali, alla conferenza stampa che si terrà giovedì 17 novembre, alle ore 18,00 presso la Bottega del Commercio Equo e Solidale in via XXIV Maggio, 27 a Nettuno per spiegare in cosa consiste la Campagna di Obbedienza Civile e per annunciare la mobilitazione nazionale e locale per la difesa dei risultati referendari. Il primo appuntamento previsto a cui chiamiamo tutte le cittadine e i cittadini a partecipare sarà la manifestazione nazionale di sabato 26 Novembre, per il rispetto dell’esito referendario, per un’uscita alternativa dalla crisi. Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. I poteri forti invece di prenderne atto invertendo la rotta, ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro.

Comitato Acquapubblica Anzio-Nettuno

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