"Acquadolce"
 
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Nettuno, 23 ottobre festa della legalità

19 ottobre 2009

Venerdiì 23 ottobre, Nettuno vedrà la seconda edizione della “Festa della legalità”, organizzata dalla Associazioni “I Grilli Scardusi”, Coordinamento antimafia Anzio-Nettuno e “Acquadolce per il Commercio Equo e Solidale a cui aderiranno altre associazioni del territorio. Nella Sala Consiliare del Comune di Nettuno dalle 17,30 si parlerà di Informazione e disinformazione sulla legalità ed in particolare sul problema dei rapporti tra politica ed organizzazioni criminali, con ospiti d’eccezione: Marco Travaglio e Salvatore Borsellino. Non si potrà sicuramente fare a meno di parlare della realtà del nostro territorio che risulta essere uno dei laboratori, uno dei brodi di coltura delle organizzazioni criminali. Il problema dell’infiltrazione mafiosa nella vita politica a tutti i livelli, oggi si è palesato nel sua sconcertante verità, come si può notare dalle notizie provenienti da Fondi (LT). Mai era avvenuto che per difendere un’amministrazione accusata - da un prefetto e dalla Dda - di essere collusa con le mafie intervenisse direttamente il presidente del consiglio: Silvio Berlusconi ha speso la sua parola e la sua faccia per garantire che un piccolo comune di 35 mila abitanti della provincia di Latina è immune dal condizionamento mafioso. Ma purtroppo per il ns. Presidente del Consiglio, l’affermazione è smentita da una serie d’inchieste della Direzione distrettuale antimafia di Roma - una delle quali, contro i gruppi federati ai casalesi di Castelforte, già arrivata a sentenza di condanna un mese fa - sta scoperchiando quella che Libera chiama «la quinta mafia». Ovvero un laboratorio di un nuovo livello particolarmente pericoloso - perché ben nascosto e mimetizzato nelle istituzioni - dove si sta giocando la partita sul controllo della regione Lazio, che andrà al voto il prossimo anno. La seconda inchiesta - partita nel 2005 - denominata «Damasco» è quella che ha travolto il comune di Fondi e il Mof, il secondo mercato ortofrutticolo d’Europa.
Già nel 2005 il Sost. Procuratore Nazionale Antimafia, Luigi De Ficchy affermava con sottile lucidità che: “ La Regione Lazio ha assunto la fisionomia di un laboratorio criminale in cui coesistono e si manifestano con diverse modalità le espressioni più avanzate delle organizzazioni criminali comuni, di stampo mafioso e straniere. I cambiamenti più rilavanti sono dovuti alle nuove aggregazioni criminali straniere e alla penetrazione della criminalità di stampo mafioso che in alcune zone del Lazio tende sempre di più a confondersi con la società civile.” Basta ricordare che è stato proprio il comune di Nettuno a fare da apripista alle indagini sul coinvolgimento delle istituzioni nei traffici mafiosi nel Lazio così come evidenziato negli atti della commissione d’accesso, da parte della politica e dalle inchieste giudiziarie sul traffico di droga che hanno portato ai procedimenti penali nei confronti di ex assessori e dirigenti dell’amministrazione Comunale nettunese. Nel comune di Anzio operavano e sono stati rintracciati importanti esponenti della mafia albanese del calibro di Artur Xhakrora (arrestato il 19 marzo 2004 a Lido dei Pini- Anzio), ricercato dalla polizia di tutta Europa e che proprio ad Anzio stava organizzando una rete di rapporti con gruppi criminali del litorale. Artur Xhakrora era nel 2004, il 20° latitante arrestato nella zona tra Anzio e Nettuno. Questi avvenimenti danno la misura di quanto sia radicato in questa zona il malaffare e anche da quanto tempo. Per cui senza questa consapevolezza a livello di società civile, di cittadinanza attiva, e di vissuto quotidiano, non si può combattere la mafia. Non basta un semplice cambio della guardia a livello politico a scoraggiare o far cambiare i piani alla criminalità organizzata che non ha, oggi, nessun timore dei colori della politica, ma inizia la sua opera dal basso, per mezzo della microcriminalità e abituando la comunità alla tolleranza della microillegalità quotidiana: se si tollera un divieto di sosta oggi, o un parcheggio sul marciapiede, una costruzione abusiva, domani, con questo tipo di esempi che i nostri figli recepiscono tutti i giorni, non faremo più caso a zone verdi o spiagge demaniali completamente acquisite da privati senza neanche pagare un affitto, piani regolatori completamente asserviti all’abusivismo edilizio o all’espansione selvaggia dei centri commerciali, senza nessuna prova di sana capacità imprenditoriale ma solo un puro intervento speculativo con soldi provenienti da chissà dove, oppure favorire l’intervento di uno Stato ottuso e irrispettoso della volontà popolare che utilizza il territorio per accontentare i grossi potentati economici e costruisce centrali che non hanno e non avranno mai nessun riscontro economico per gli abitanti, anzi peggioreranno la loro qualità della vita Essere informati significa essere preparati ad affrontare questi problemi, da cittadini e non da sudditi. Questo è il primo obiettivo di questa manifestazione, e Nettuno ne ha assolutamente bisogno.

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