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Nettuno 22 marzo 2014 giornata mondiale dell’acqua.

19 marzo 2014

Nel 2010 l’ONU aveva stabilito che l’acqua è un diritto umano universale e l’Italia aveva aderito alla risoluzione; a giugno del 2011, 27 milioni di cittadine e cittadini italiani avevano votato per due referendum che dichiaravano l’acqua fuori dal mercato e dal profitto con una maggioranza schiacciante del 96%; il Comune di Nettuno aveva cambiato il suo Statuto, dopo la richiesta di 900 cittadine e cittadine che ne avevano firmato la delibera di iniziative popolare, definendo l’acqua un bene comune e che deve essere gestito da un ente pubblico; il Comune di Anzio non ne ha voluto neanche parlare nelle sedute del Consiglio Comunale indotte da una raccolta di 1600 firme di residenti. In più, lo scorso anno, si è conclusa la raccolta delle firme per l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per l’acqua pubblica promossa in Italia da Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua con lo straordinario risultato di più di un milione e ottocentomila firme raccolte in 13 paesi dell’Unione con l’obiettivo di indurre la Commissione europea a proporre una normativa che sancisca il diritto umano universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, come riconosciuto dalle Nazioni Unite, e promuova l’erogazione di servizi idrici e igienico-sanitari in quanto servizi pubblici fondamentali per tutti.

Eppure, l’acqua e la sua gestione si vorrebbe farla diventare un problema dimenticato, grazie all’opera insabbiatrice dei nostri Sindaci, del Governo e delle forze politiche di cui alcune, quel referendum, l’avevano appoggiato, forse per convenienza elettorale, all’ultimo momento, si sono sentite costrette ad assecondare la volontà popolare. Per non parlare poi dell’opera di pesante contrasto da parte dei gestori privati, anche se mascherati da “pubblici”, Si sono talmente dimenticate, le nostre istituzioni, i nostri politici, locali e nazionali, che hanno fatto passare, senza battere ciglio, perfino un nuovo metodo tariffario che ripropone, sotto mentite spoglie, quello che i referendum avevano abrogato e non solo, tanto che su di esso pende il ricorso al TAR Lombardia del Forum nazionale dei Movimenti per l’Acqua e Federconsumatori e su cui si sono già pronunciati il Consiglio di Stato, il TAR della Toscana, del Lazio, della Campania, molti Giudici di Pace, ATO e Comuni sparsi per l’Italia contro la palese incostituzionalità. L’AATO 4 invece ha decretato, con l’approvazione di questa tariffa-truffa, largamente contestata nel resto d’Italia, un aumento indiscriminato del 10% sulle bollette dell’acqua, in meno di un anno, quando l’inflazione programmata per il 2013 era stata stabilita al 1,5% e quella reale è del 1,2%. In un periodo di crisi economica in cui intere famiglie non arrivano alla fine del mese e sono costrette a ridurre anche le spese alimentari, cosa si fa? Non solo non si rispetta la volontà popolare ma in più si aumentano le tariffe dei servizi, addirittura quelli essenziali come l’acqua, non del 1 o 2%, ma del 10%.

Di tutto questo dobbiamo ringraziare, prima di tutto i Sindaci Bruschini e Chiavetta che hanno tanto a cuore gli interessi dei loro concittadini e che neanche si presentano più alle sedute della Conferenza dei Sindaci dell’ATO 4, lasciando che gli altri decidano per loro, poi tutte le forze politiche presenti o assenti nei Consigli Comunali che di tutto discutono fuorché della gestione dei servizi pubblici locali. Ma se non si discute di servizi pubblici essenziali per la vita della comunità, di cosa si parla nelle sedute di consiglio Comunale? Di come si può cementificare quel che resta del territorio comunale? Di come dare concessioni a Tizio e Caio? Mistero! Proprio questo “mistero” fa si che i cittadini non hanno più la voglia di partecipare alla vita politica e amministrativa e alle elezioni vanno sempre meno, anche se la Costituzione garantisce il diritto inalienabile dei cittadini di partecipare alle scelte che li riguardano. Ed è proprio questa volontà popolare che si è cercato in tutti i modi di soffocare a partire dalla vittoria dei referendum sull’acqua. É su questo bene comune che si sta giocando la partita della partecipazione democratica: privatizzata l’acqua è finita qualsiasi rivalsa del cittadini contro la legge del profitto e del mercato!

Ma la risposta a questo attacco, l’alternativa a questa situazione c’è ed è viva e vegeta in tutti quei cittadini che hanno detto no al ricatto della crisi economica, no alla finanziarizzazione dell’economia e combattono per la difesa della democrazia e la riappropriazione dei beni comuni, a cominciare dall’acqua. A questi cittadini bisogna riconoscergli il coraggio di avere intrapreso una battaglia, lunga e complessa come quella che si combatte oggi per l’applicazione dei referendum di giugno 2011, aderendo alla Campagna “Obbedienza Civile” che da più di due anni portiamo avanti come Forum del Movimenti per l’Acqua a livello nazionale e come Comitato AcquaPubblica Anzio-Nettuno a livello locale e che prossimamente avrà il suo ultimo atto con l’udienza davanti al Giudice di Pace di Anzio che deciderà sulle citazioni di un gruppo di cittadini di Anzio e Nettuno contro le pretese illegittime di Acqualatina s.p.a..

Ma una prima vittoria l’abbiamo ottenuta. Dopo 12 mesi di pressioni sul Governo Regionale, oggi, è stata approvata all’unanimità la proposta di Legge popolare, per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico nella Regione Lazio. Una legge che recepisce i risultati referendari, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza finalità di lucro. Una legge che rimette al centro finalmente gli enti locali, delineando gli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici e dando la possibilità ai comuni di organizzarsi in consorzi e di affidare il servizio anche ad enti di diritto pubblico, tutelando al contempo la partecipazione delle comunità locali nella gestione di questo bene fondamentale, anche rispetto alle generazioni future.

Per tutto questo e non solo, chiamiamo tutti a partecipare alle iniziative del Comitato Acquapubblica Anzio-Nettuno del 22 marzo prossimo.

Comitato AcquaPubblica Anzio-Nettuno

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