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DAL FORUM SOCIALE MONDIALE NAIROBI, KENYA 21 GENNAIO 2007

2 marzo 2007

DAL FORUM SOCIALE MONDIALE
NAIROBI, KENYA 21 GENNAIO 2007

L’Africa ed il Kenya si sentono tutto attorno alla sesta edizione del
World Social Forum. La difficoltà organizzativa evidente, il consiglio
ripetuto a non uscire dall’hotel la sera, internet che non funziona... Ma
c’è dell’altro, e non solo nella musica e nelle danze africane che ieri
hanno rallegrato la cerimonia inaugurale del Forum. Arrivare in Kenya e
trovare eventi e organizzazioni che parlano della condizione degli
intoccabili in India, del nucleare in Iran, il gruppo ecologista arabo
che presenta le sue iniziative. i delegati del Vietnam che gentilissimi
ti sorridono anche se dalla loro espressione è evidente che si chiedono
dove sono capitati..., fa una certa impressione. E poi c’è tutta
l’Africa, e questa ovviamente è la cosa più importante, la grande novità
per cui vale la pena aver organizzato il WSF e venire fin qui. Madame
Safiatou Diallo della Guinea Konakry lo ha ben presente quando nel suo
perfetto vestito africano mi dice: "Per noi il Forum è importantissimo, è
l’unico spazio di confronto libero che abbiamo, è il momento nel quale
possiamo entrare in contatto con organizzazioni estere ed anche africane.
Il commercio equo? Si ne ho sentito parlare, verrò ai seminari perchè
voglio saperne di più’’. Noi di Ctm altromercato siamo venuti a Nairobi
per interrogare il Forum con la seguente domanda "quale ruolo può esso
continuare a giocare per incidere su una politica mondiale che va
drammaticamente in tutt’altra direzione?". La domanda però non è astratta
ma da collocarsi in un presente critico per le prospettive stesse del
Forum Sociale Mondiale: l’essere alla sua sesta edizione, lo scontare
inevitabili ripetizioni ed un forte riflusso del movimento
altermondialista (molto visibile in Italia) che ne è stata la culla e la
cassa di risonanza. Con questa domanda in testa (presente nella
maggioranza dei veterani del Forum) qui scopriamo quello che già sappiamo
e che porta noi di Ctm altromercato e altri a continuare a frequentare il
WSF ed investire nel suo percorso: il valore di questo spazio non è più
nelle sue ripetitive parole d’ordine, ma nel permettere
l’interconnessione e messa in rete di soggetti diversi, e nel grande
valore sociale ed educativo dei suoi mille eventi che, per quanto
propongano da anni gli stessi contenuti, permettono a pubblici sempre
diversi di ascoltare parole e temi oscurati da politica e media
tradizionali. Per questo l’essere qui in Africa è estremamente
importante, nell’opportunità di connettere le grandi problematiche di
questo continente (che riflettono gli effetti degli squilibri politici e
commerciali sui quali si basa il sistema mondiale) al percorso di critica
alla globalizzazione ed al neoliberismo, valorizzando la rete africana di
organizzazioni sociali che lavorano quotidianamente per "un altro mondo
possibile", e normalmente marginali nel circuito degli eventi che in
questi anni hanno promosso e diffuso la critica alla globalizzazione e le
relative proposte alternative. Un segno concreto di ciò è stato il
coinvolgimento delle popolazioni ed organizzazioni delle baraccopoli di
Nairobi (città di 7 milioni di abitanti, il cui 60% vive negli slums, i
più grandi dell’Africa) nel Forum, come ieri mi testimoniava Alex
Zanotelli, tornato con grande emozione per la prima volta a Nairobi dal
2002, dopo i 12 anni passati nella baraccopoli di Koroghocho: alcuni
seminari sono organizzati direttamente negli slums, sono previsti un paio
di eventi (il primo stamane) che coinvolgono i "ragazzi di strada", le
organizzazioni sociali che lavorano nelle baraccopoli sono presenti nel
Forum.

Ma ovviamente noi abbiamo come priorità la promozione dei temi del
commercio equo e dell’economia sociale, sia dentro il Forum che,
soprattutto, fuori. Ieri sera 20 gennaio c’è stata la riunione
preparatoria dei partecipanti alle iniziative sul commercio equo e
l’economia sociale (al Forum sono formalmente presenti solo 3
organizzazioni del com.e.s. europeo), per coordinarci e dare degli
obiettivi comuni alla dozzina di eventi (tra cui il seminario organizzato
da Ctm altromercato, Fair, Ideas e Meru Herbs sulle prospettive e
cambiamenti nel Fair Trade, che si terrà oggi pomeriggio), che
confluiranno nella sessione conclusiva del 24 gennaio. Il valore della
riunione non era dato dalla presenza di noi "soliti noti", ma dai
rappresentanti di organizzazioni attive sui temi dell’economia sociale o
Fair Trade provenienti dal Togo, dalla Nigeria, dal Burkina Faso, dal
Benin, dal Senegal, dalla Guinea, dal Niger, dal Sud Africa, e ovviamente
dal Kenya. Nell’incontro si sono confrontate due ipotesi tra loro
parzialmente diverse: una dà priorità al lavoro di scambio di contenuti e
di costruzione di un documento comune, l’altra di tradurre ciò in
proposte di azioni concrete da richiedere al Forum di inserire nella
lista del PIANO DI AZIONE che dovrebbe concludere il Forum di Nairobi.
Noi ci siano nettamente schierati per questa seconda ipotesi, proponendo
che la delegazione al Forum dell’economia sociale proponga che il Piano
d’Azione includa una settimana di mobilitazione mondiale sul consumo
critico e responsabile, declinando azioni concrete e simboliche sulle
quali dovrebbe convergere tutto il movimento mondiale coinvolto nel WSF.
Ciò perchè questa secondo noi è la grande novità (e speranza di evitare
un declino) di questo WSF: il volersi concludere con una lista di azioni
correlate a 21 macro temi (uno dei quali è l’economia alternativa, e
quindi ci riguarda direttamente) sui quali organizzare nel 2008 eventi
mondiali che costituiscano da un lato la dimostrazione del risultato
concreto del Forum, dall’altro la modalità per cui tenere attiva la
tensione sui temi globali anche tra un Forum e l’altro (questione a
nostro avviso principale per il futuro del Forum). Questa proposta,
ardita ma possibile, dimostra a mio avviso che pure scontando le
difficoltà di dare prospettive ad un movimento mondiale che si incontra
massimo una volta l’anno. il confronto interno produce proposte
interessanti, positive, concrete.

A parte le nostre tematiche, questo Forum si caratterizza per temi non a
caso collegati a problematiche tipiche del continente che lo ospita: la
sovranità alimentare, la povertà estrema ed i bambini lavoratori, gli
squilibri degli scambi commerciali internazionali, l’agricoltura, i
diritti umani. Gli eventi organizzati sono oltre 1.100. Le organizzazioni
italiane presenti sono una trentina, 500 gli italiani annunciati.

Giorgio Dal Fiume e Guido Leoni
Ctm altromercato
Nairobi, 21 gennaio 2007

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