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comunicato n.10 del 5 luglio 2011

Acqua all’arsenico: un problema dimenticato

5 luglio 2011

Il Ministero della Salute definisce (Decreto del 11 maggio 2011- Normativa sanitaria) quello che molti Sindaci dell’ATO4 avrebbero già dovuto fare per affrontare il problema arsenico, invece da quando è stata data la deroga a 20microgrammi/litro (marzo 2011) tutto è rimasto come prima, anzi peggio. E’ da allora che il Comitato Acquapubblica Anzio-Nettuno ha detto chiaramente che la nuova deroga concessa dalla Commissione Europea, non eliminava il problema per i bambini fino a tre anni, per le donne in gravidanza e per le aziende alimentari che preparano cibi con acqua contaminata (categorie per le quali il divieto di ingerire arsenico e di utilizzare quell’acqua è assoluto).

Per quanto ci risulta, solo il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini ha emesso un’ordinanza in cui vietava l’uso dell’acqua potabile alle categorie a rischio. Invece a Nettuno, quest’obbligo di legge, di responsabilità del Sindaco, non è stato ancora eseguito.
I due sindaci non hanno comunque provveduto ad informare capillarmente, come loro obbligo, la cittadinanza e nemmeno hanno obbligato il gestore del servizio idrico a prendere provvedimenti su servizi alternativi per l’approvvigionamento di acqua non contaminata. Tantomeno gli organi preposti al controllo sanitario (ASL e ARPA) hanno provveduto a monitorare costantemente la qualità dell’acqua i cui controlli sono fermi ad aprile 2011! Come risulta dai loro siti web.

Intimiamo ai Sindaci e a tutti gli organi responsabili, politici e sanitari, ad intervenire immediatamente per adeguarsi alle normative, altrimenti saremo costretti di nuovo a far intervenire la Magistratura!

Ancora una volta sono i comitati dei cittadini a denunciare le omissioni degli organi istituzionali e soprattutto della politica. Questo avvalora e rafforza ancora di più la vittoria dei referendum del 12 e 13 giugno dove la stragrande maggioranza dei cittadini ha voluto dire basta a questa gestione irresponsabile, connivente, e illegale.
Visto che anche la Camera dei Deputati sta per discutere la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare sul Servizio Idrico Integrato, presentata dal Forum dei Movimenti per l’Acqua, è ora che i Consigli Comunali riprendano in mano le loro originarie prerogative, in quanto unici organi rappresentativi della volontà popolare demandati a decidere sui servizi pubblici.

A questo punto non si può esitare oltre a calendarizzare un Consiglio Comunale aperto alle istanze dei cittadini in cui si discuta finalmente di tariffe, delle gravi inadempienze di Acqualatina S.p.a. e di una nuova gestione pubblica del servizio idrico integrato, trasparente e partecipata.

Comitato Acquapubblica Anzio-Nettuno

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